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MIASI

“La vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano. Trovo che più una creatura è indifesa, più ha il diritto ad essere protetta dall’uomo dalla crudeltà degli altri uomini.” Gandhi

 La miasi è una patologia tipica estiva, favorita dal clima caldo-umido per via della presenza delle mosche. Cerchiamo di conoscerla meglio per evitare brutte sorprese.

Che cos’è la miasi nel cane? Si tratta in pratica dell’infestazione dei tessuti provocata da larve di ditteri che può colpire tutti gli animali, incluso l’uomo: le mosche depongono le loro uova sulle ferite, si sviluppano le larve che si nutrono dei tessuti cutanei, penetrando anche all’interno del corpo e mangiandosi vivo il cane in pratica.

Visto e considerato che la miasi è una patologia tipica estiva, favorita dal clima caldo-umido (quando ci sono le mosche in pratica), ecco che conviene cominciare a parlarne onde evitare di avere brutte sorprese. Andiamo dunque a vedere le cause, la cura e la terapia della miasi nel cane.

La miasi è causata da alcune famiglie di ditteri, le mosche per intenderci e fra di esse annoveriamo:

Perché amo gli animali? Perché io sono uno di loro. Perché io sono la cifra indecifrabile dell’erba, il panico del cervo che scappa, sono il tuo oceano grande e sono il più piccolo degli insetti. E conosco tutte le tue creature: sono perfette in questo amore che corre sulla terra per arrivare a te. (Alda Merini)

 Calliphora vicina

Hemipyrellia fernandica

 Lucilia ampullacae, caesar, illustris e sericata

 Oestrus ovis

 Phormia regina

 Sarcophaga malanura (parente della carnaria)

 Wohlfahrtia opaca

A dire il vero tantissime specie di mosche possono deporre le uova su animali vivi. Le mosche vengono attratte da animali feriti e malati, quelli che non riescono a scacciarle via perché magari sono troppo vecchi, malati o anche i giovani cuccioli inesperti. O anche quelli impossibilitati, vedi il caso di cani paralizzati o con bendaggi particolari che impediscono loro di scacciare le mosche. 

Le larve possono essere a parassitismo obbligato o facoltativo, tuttavia hanno la peculiarità di nutrirsi dei tessuti necrotici e per fare questo scavano gallerie nella cute che le portano anche ad entrare all’interno del corpo del cane, dove si nutriranno degli organi interni. Se per esempio un cane ha una dermatite, una ferita sia traumatica che chirurgica, una lesione che produce secrezioni o materiale necrotico o anche il pelo sporco di urina e feci e non è in grado di lavarsi e leccarsi, ecco che le mosche vengono attirare e depositano le loro uova. Di solito queste vengono deposto vicino alle orecchie, alla bocca e al naso, ma anche intorno all’ano e ai genitali, oltre che, ovviamente, su qualsiasi tipi di ferita (anche nelle pieghe cutanee).

Sintomi:

Appena deposte le uova, sulla ferita si può notare una sorta di polverina biancastra. Tempo qualche giorno e da qui si sviluppano le larve vere e proprie, all’inizio piccole e sottili, dopo qualche giorno belle carnose. Le si vedono entrare ed uscire dalla cute e dalle ferite o anche dall’ano, dentro e fuori, sono in movimento continuo. Causano fastidio e prurito all’animale che tenderà a mordersi e grattarsi, causando ulteriori ferite e allargando l’infestazione. Tipico è anche l’odore della ferita infestata da miasi, la ferita è umida, produce un essudato purulento, con un forte odore di carne e tessuti marci. Se lasciate lì, le larve portano alla colliquazione dei tessuti, alla necrosi e alla fine alla morte del cane per setticemia. Ovviamente se le larve sono penetrate all’interno del corpo, iniziano a divorare gli organi interni e in questi casi non c’è nulla da fare.

Terapia:

Non esiste una terapia specifica per uccidere le larve di mosca che provocano la miasi. In questi casi prevenire è meglio che curare. Di sicuro qualsiasi ferita che il cane subisca, soprattutto nel periodo primaverile/estivo, deve essere monitorata giornalmente e pulita regolarmente. In caso di cani con diarree e perdite urinarie, non lo si lascia all’ aperto bello sporco, pronto ad essere divorato dalle larve, ma si tosa il pelo sporco e lo si tiene pulito e asciutto, possibilmente all’ interno e al riparo di una zanzariera. Nel caso si sospetti una miasi, il cane va immediatamente portato dal veterinario che di norma provvederà a:

    • rimuovere ogni singola larva, lavoro certosino perché prevede con pinzette, spazzolini o pipette di catturare ogni singola larva. Per le larve molto piccole, difficili da prendere con la pinza, si può optare per un pettinino da pulci. Tuttavia le larve si nascondono in gallerie all’interno della cute, come stanarle? Ecco che ci sono diverse soluzioni: se la cute del cane lo permette, si asciuga la pelle con un phon in quanto il calore induce le larve a emergere in superficie. L’alternativa è quella di disinfettare tutta l’area con del Betadine diluito, le larve di mosca lo odiano ed escono fuori
    • ripulire la ferita dal materiale necrotico e dal pelo e successivamente disinfettare con Betadine
    • le ferite vanno ricontrollate anche nei giorni successivi, bisogna eliminare le larve sfuggite ai primi controlli
    • verranno somministrati antibiotici per prevenire le infezioni secondarie
    • alcuni veterinari sostengono che la somministrazione di Ivermectina aiuti ad uccidere le larve, ma occhio che è un farmaco abbastanza pesante, oltre a non essere registrato in Italia per cani e gatti

      Akira 1

      Auguro a queste persone infami, di provare lo stesso dolore che sta provando lui… ora che vive così le sue giornate.

 

Informazione presa da: BLOGO -  Informazione libera e indipendente

GODITI POTERE E BELLEZZA DELLA TUA GIOVENTU. Non ci pensare.

Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite. Ma credimi tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto. E in un modo che non puoi immaginare adesso. Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi! Non eri per niente grasso come ti sembrava. Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa’ una cosa ogni gio4rno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.

Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l’invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro. La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso. Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa…

Conserva tutte le vecchie lettere d’amore, butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no. Forse avrai figli o forse no. Forse divorzierai a quarant’anni. Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio. Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi, senza paura e senza temere quel che pensa la gente. E’ il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla! Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza: ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro. Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.

Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane. Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca. Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant’anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell’accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio… per questa volta.”

- Phil Cooper (Danny De Vito) in: The Big Kahuna, John Swanbeck, 2000 -

MANHATTAN

“Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere?

4Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me… io direi… il buon vecchio Groucho Marx tanto per dirne una, e Joe DiMaggio e… il secondo movimento della sinfonia Jupiter… Louis Armstrong, l’incisione Potato Head Blues… i film svedesi naturalmente… L’educazione sentimentale di Flaubert… Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili mele e pere dipinte da Cézanne, i granchi da Sam Wo, il viso di Tracy… il viso di Tracy…”

 Isaac Davis (Woody Allen)