di MILENA SPERI
I COLORI DEI BAMBINI
C’era un tempo in cui tutto era bello. Gli alberi, le persone, gli animali, avevano i colori dei bambini e tutto era colorato, perfino i colori, e i bambini erano bambini. Il giallo brillante e diffuso, rifletteva con costanza il suo calore nell’ azzurro del cielo variegato da qualche nuvola rosa e da efelidi nere rondine. Il verde ed il marrone con tutte le loro impensabili tonalità ospitavano, con gioia e impazienza nei prati e nel bosco, chi li attraversava. Non si distingueva molto la fantasia dalla realtà ed il sapore brillante di quei giorni, rimase visibile nella mente e nel cuore di chi l’ha vissuto. Il vestitino che portavo era verde con i fiorellini colorati… pensavo fosse quello di una principessa e quando lo indossavo mi sentivo tale. Governavo con eleganza pochi attimi. Non portavo spesso le gonne, preferivo essere suddita del mondo naturale e quindi, vestivo con panni smessi da altri e più adatti nella scalata di quegli infiniti alberi dalle braccia lunghissime che toccavano sia le montagne che il cielo. Le ginocchia puntualmente sbucciate mi distinguevano dalle femminucce della scuola elementare sempre avvolte in sottane di lana e lino protette da grembiulini candidi come la neve. Tutte le bambine dovrebbero avere un vestito come quello per poter sognare, perché ognuna di loro ha diritto di essere una principessa.
Gli uccelli lasciarono il loro nido nascosto nel bosco tra i rami secchi dell’inverno. Quella pioggerella era avvilita e malinconica. L’inverno l’attanagliava e la schiacciava tra i suoi gelidi artigli facendola cadere con violenza al suolo come sassi. Il Sole, in marzo, si fece più gradevole e le gocce più melodiche. Come un soffio, senza far rumore, quelle lacrime accarezzarono il vetro smunto come un viso da ammorbidire. Si vide il pettirosso far capolino dal suo nido.
NEL BOSCO …